I vini delle Feste: quali sono i più adatti? Le proposte della cantina Fantini. Il periodo di festività in arrivo significa anche pranzi e cene conviviali e brindisi benauguranti. In tutti i casi, serve però stappare la bottiglia giusta! Fantini ha selezionato quelle più adatte per ogni momento di celebrazione prossima ventura, dai bianchi perfetti per i piatti di pesce, ai rossi di gran struttura per le carni, fino ovviamente alle bollicine.
Natale con i tuoi, come occasione di convivio con gli affetti più cari: si presta tanta attenzione a quel che si mangia, si rispolverano le ricette della tradizione (a proposito: vi ricordate del nostro libro “I piatti delle Feste“, vero?), ci si chiede come un tal piatto venisse cucinato dalla nonna, si va alla ricerca dei sapori che officiavano una ritualità laica connessa con quella della festa cristiana.
Però si presta, sovente, troppa poca attenzione al giusto abbinamento col vino. Ed è sbagliato: non per ubbie da sommelier, ma perché stappare la bottiglia giusta completa l’esperienza a tavola e prelude a un benvenuto di speranza per il nuovo anno.
I vini delle Feste: quali sono i più adatti?
Ecco: ma qual è la bottiglia giusta per i piatti delle feste? Ce ll spiega Fantini, l’azienda vitivinicola fondata da Valentino Sciotti a Ortona nel 1994 e diventata leader tra quelle esportatrici nel Sud Italia, grazie a un’attenta politica votata alla più alta ricerca qualitativa e di marketing.
Nel suo catalogo, ha l’etichetta perfetta per ogni scadenza del prossimo periodo natalizio. E allora: non sbagliate l’abbinamento! Ecco i vini delle feste suggeriti.
La Vigilia di Natale
In Italia – e non solo – la Vigilia di Natale vuole che non si porti in tavola la carne: la sera del 24 dicembre è il trionfo delle ricette a base di pesce oppure di formaggio. La bottiglia va selezionata considerando quali siano le preparazioni che finiranno sul menu: se il piatto è a base di pesce bianco, con intingoli e contorni delicati, servirà un vino a sua volta leggero e armonico.
Se prevedete un sugo che contempli anche il pomodoro, converrà magari virare su un rosato; se invece la portata di mare ha un gusto pieno, deciso, intenso, occorre optare per un bianco a sua volta strutturato e complesso, che regga l’abbinamento.
Per il pesce e gli antipasti
In ogni caso, la cantinetta Fantini contempla l’etichetta perfetta. Partiamo con Calalenta Pecorino Terre di Chieti, da uve abruzzesi 100% Pecorino: vino fresco e secco, con buona dose di acidità e ricche note fruttate. Può essere proposto già come aperitivo, abbinandolo a un antipasto di formaggi di media stagionatura. Ma si presta alla grande pure per piatti di pesce, di molluschi e crostacei, e persino con le carni bianche, perché è versatile e dinamico.
L’alternativa è un Calalenta Merlot Rosato, un Merlot 100% – sempre abruzzese – dagli aromi freschi e morbidi di fragola, anguria e pompelmo rosa accompagnati da piacevoli note floreali di petali di rosa e ginestra.
È un rosé “stile provenzale”, perfetto a sua volta con crudi di crostacei, piatti vegetariani, formaggi freschi, pietanze della cucina asiatica non troppo speziate e carni bianche.
Serve invece qualcosa di più intenso? Ecco a voi la perfezione di Edizione Bianco, blend di tre vitigni di altrettante regioni (Pecorino dall’Abruzzo, Fiano dalla Basilicata e Grillo dalla Sicilia), adatto all’invecchiamento, fa un passaggio in legno ed è dunque più complesso, con un fruttato meno esplosivo ma con maggiore struttura e finale più lungo e ricco di sfumature. E festa sia.
Le bottiglie di Natale
Voi di che Natale siete? Ogni regione ha le sue specialità gastronomiche tipiche per il 25 dicembre, ma perlopiù si possono ricondurre a due filoni: paste ripiene (tortellini in brodo, ad esempio) e secondi piatti “importanti”, domina la carne con la variante dell’anguilla/capitone.
In ogni caso, serve un abbinamento con bottiglie di grande struttura, quindi rossi di carattere, personalità ed eleganza. Nella cantinetta Fantini c’è, a questo proposito, solo l’imbarazzo della scelta per i vini delle feste perfetti.
Ideale è ad esempio il Don Camillo, per la precisione il Don Camillo Gold Collection Terre di Chieti Igt: si tratta di un rosso intenso, blend di Sangiovese all’85% e di Cabernet Sauvignon al 15%. Dopo una macerazione di 20 giorni, è invecchiato per sei mesi in barrique.
La bottiglia che custodisce questo nettare ne valorizza il contenuto: parliamo di “edizione gold” perché è tutta d’oro lucente con etichetta nera a contrasto. Festosa, appunto.
Prima alternativa, un classicissimo: Edizione Cinque Autoctoni, lo strapremiato di Fantini Group, un vino ormai iconico, straordinario blend di cinque vitigni del Sud Italia, ossia Montepulciano, Primitivo, Negroamaro, Sangiovese e Malvasia Rossa.
Il Cinque Autoctoni ha dimostrato che si può produrre un grande vino, espressione dell’enorme patrimonio di vitigni autoctoni del nostro Paese, con le migliori caratteristiche di gusto e sensazioni olfattive dei vitigni utilizzati.
Un rosso da meditazione
Esprime l’armonia e l’eleganza tipiche di un grande rosso tanto quanto la terza possibile opzione, Three Dreamers, da uve biologiche abruzzesi appassite utilizzando una tecnica produttiva simile a quella dell’Amarone: gli aromi sono profondi e complessi, con bouquet di frutta matura, uva passa, mora, amarena, cannella con un retrogusto di vaniglia e cioccolato fondente.
È un vino carnoso, pieno e ricco, ben vivacizzato dalla sapidità e dal perfetto bilanciamento tra tannini vellutati e acidità. Un vino da meditazione, che può persino sconfinare, con gli ultimi sorsi ad accompagnare il panettone.
Le bottiglie adatte a San Silvestro e a Capodanno
Per la festa di fine anno o il primo pasto del 2025, non dobbiamo troppo sbizzarrirci con la fantasia: non c’è dubbio che la scelta vada sulle bollicine. Nella cantinetta Fantini troviamo l’opzione giusta: bianco o rosé?
Nel primo caso, ecco Gran Cuvée Bianco, da provenienti dai vigneti più vecchi (si tratta di vitigni bianchi autoctoni abruzzesi), spumantizzazione con metodo Charmat: è un vino fresco e di piacevole aromaticità, per consumatori dinamici; al palato è elegante, minerale, sapido, fresco e molto ben equilibrato. Si abbina particolarmente bene con tutti gli antipasti di pesce. Perfetto, appunto per cenoni delle feste!
L’alternativa è Gran Cuvée Rosé, da uve Aglianico del Vulture in purezza, anche qui metodo Charmat: esprime note di ribes e fragolina di sottobosco al naso, bella speziatura in chiusura, bocca molto sapida, croccante ed intensa, con bella persistenza. In un caso e nell’altro, anche l’aspetto estetico è perfetto: l’elegante etichetta vede incastonato al centro un diamantino Swarowsky!
È una bottiglia, insomma, adattissima persino come regalo. Ma noi la stapperemo per brindare alla fine del 2024 e augurarci un 2025… brillante.
I vini delle feste della cantina Fantini
Fondata ad Ortona nel 1994 da tre soci appassionati di vino guidati dall’attuale ceo Valentino Sciotti, Fantini Group riunisce 9 grandi realtà enologiche del Centro-Sud Italia, e una cantina spagnola, con un modello di business di successo; produce e distribuisce vini di alta qualità ed esporta in tutto il mondo attraverso una ramificata rete di importatori e distributori (oltre 24 milioni di bottiglie).
L’azienda genera la gran parte dei ricavi al di fuori dell’Italia: i suoi principali mercati sono la Germania, la Svizzera, il Canada, l’Olanda, il Belgio e il Giappone.
Cosa ne pensati di questi vini delle feste? Se siete alla ricerca di un antipasto tradizionale da proporre ai vostri ospiti vi suggeriamo la ricetta della Insalata russa di Nicoletta tratta dal nostro libro “I piatti delle feste”.