Oltre il Prosecco: Bisol Private


Non abbiamo mai nascosto la nostra passione per le eccellenze enogastronomiche del nostro paese. Ogni tanto, però, ci capita di restare affascinate dalle storie che si nascondono dietro prodotti eccellenti. Come nel caso di Bisol, il nome che ha fatto la storia del Prosecco esprimendo ai massimi livelli la vocazione delle colline di Valdobbiadene. È il lontanissimo 1542 quando la famiglia Bisol avviò l’attività vitivinicola, tramandatasi di padre in figlio. La famiglia Bisol coltiva direttamente più di 20 poderi collocati nelle aree più vocate. Un fiore all’occhiello è il podere sulla zona sommitale della collina Cartizze, il più costoso vigneto da bollicine al mondo.

The Prosecco DOCG hills 01 - Photo ©Mattia Mionetto

Oggi Gianluca Bisol e Desiderio Bisol, 21esima generazione della famiglia, custodiscono gelosamente i “segreti” tramandati di padre in figlio con due specifici metodi, in vigna e in cantina. In vigna il metodo Bisol mira al benessere della vite e alla sostenibilità ambientale attraverso un’attenta ricerca della biodiversità. In cantina il metodo Bisol mira a valorizzare il carattere di ogni singolo suolo grazie a un ventaglio di 4 metodi di fermentazione naturale. Il Prosecco Superiore Bisol è apprezzato nei migliori ristoranti in 69 paesi del mondo e le esportazioni rappresentano oltre l’82% delle vendite. “La forza del Prosecco risiede nella sua capacità di farsi conoscere non come Status Symbol, ma come Lifestyle Symbol: infatti, il nostro Prosecco è fine, moderno, versatile, sostenibile e rappresenta lo Stile di Vita Italiano” afferma fiero Gianluca Bisol.

Cartizze vineyard - Photo ©Mattia Mionetto

Abbiamo avuto modo di conoscere più da vicino questa azienda vitivinicola nel corso di una cena organizzata a Milano presso la Scuola de La Cucina Italiana. L’occasione è stata la presentazione delle originali espressioni della Collezione Bisol Private, l’eccellenza del Prosecco Superiore, abbinate in quella serata alle creazioni degli chef della Scuola. Bisol Private mette in luce le più originali espressioni del vitigno Glera: un percorso attraverso 4 straordinari approcci, in edizione numerata, che racchiudono l’essenza e la storia della famiglia Bisol, da sempre legata alle scoscese colline di Valdobbiadene, che ancor oggi vengono lavorate a mano. La collezione è composta da Private Cartizze, Private Garnei, Private Noso e Private Relio.

Private NoSO 2014 Valdobbiadene Prosecco Superiore DOCG, a dosaggio zero, ha un nome che fa riferimento all’assenza di solfiti aggiunti (SO2). Il metodo NoSO richiede una pressatura soffice, non fa uso di solfini o altri allergeni e la fermentazione avviene tramite lieviti a bassa produzione di solfiti, sia durante la prima che la seconda fermentazione. Il vino base e lo spumante riposano sui lieviti diversi mesi: questo garantisce una notevole longevità in bottiglia. Ideale per i palati più sensibili proprio per l’assenza di solfiti, è una bollicina che si sposa benissimo con il pesce, dai crudi alle zuppe. Gli chef della Scuola de La Cucina Italiana lo hanno splendidamente abbinato all’originale Sasso di patata con polpo e la sua maionese, preparata con l’acqua di cottura, ridotta, del polipo. Piatto molto originale, anche nella resa visiva.

Bisol 01 - Photo ©Mattia Mionetto

Private Garnei 2014 è un Valdobbiadene Prosecco Superiore DOCG, dosaggio zero: è il frutto della raccolta manuale dei grappoli nei vigneti e dalle singole viti a cui la famiglia Bisol è più legata. Garnei, che deriva dal dialetto locale e significa “acino”, matura in cantina per almeno un anno, la seconda fermentazione dura quasi tre mesi ed è pronto dopo 16 mesi dalla vendemmia. Fresco ed elegante, è ideale con primi piatti e carni bianche. Non per niente gli chef gli hanno affiancato la Sovracoscia con cipolla fondente e ginepro. Sofisticato abbinamento.

Private NOSO - Scatola e bottiglia - LR

Private Relio 2009, Spumante Extra Brut fermentato in bottiglia, è un omaggio all’appellativo con cui veniva affettuosamente chiamato lo zio Aurelio Bisol, stimato e amato per il suo grande spessore umano, che ha dedicato tutta la sua vita alla cura della vigna di famiglia. È un vino ottenuto dopo 25 anni di ricerche, è il risultato di come la famiglia Bisol sia riuscita a raggiungere il difficile equilibrio tra gli aromi primari del vitigno e gli aromi terziari ovvero il classico gusto fruttato del Prosecco e le sfumature dei lieviti e della sua lisi. Uno Spumante morbido da abbinare piacevolmente a zuppe di pesce e finger food o primi piatti saporiti come il Risotto al salto ai funghi e taleggio. Piatto sfizioso e davvero indovinato.

The Prosecco DOCG hills 10 - Photo ©Mattia Mionetto

Last but not least, ecco Private Cartizze 2013, un Valdobbiadene Superiore di Cartizze DOCG fermentato in bottiglia, dosaggio zero, frutto di mezzo secolo di ricerche, che prende vita dopo 21 mesi di affinamento in bottiglia. È uno spumante evoluto ed elegante, perfetto per abbinamenti importanti, dall’aperitivo alla meditazione. Da segnalare il residuo zuccherino: solo lo 0,5 g/L. A questo vino gli chef hanno abbinato la Mazzancolla arrostita e cavolo cappuccio. Tres chic.

Al dolce, un Tartufo con ganache all’ananas su biscotto di mandorle, è stato abbinato il Cru Cartizze Bisol, un vino che appartiene al mondo più “tradizionale” del Prosecco. Cin. (SR)

(Photo credit: Mattia Mionetto)

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