Renon, l’Altopiano del sole (e delle cose buone)

La vacanza ideale, per un’appassionata di food&travel come me, non può prescindere da alcuni “ingredienti” fondamentali. L’Alto Adige, per esempio, regione che amo, è una meta che regala sempre molti spunti interessanti, sotto vari profili. Di recente ho avuto l’occasione di visitare per la prima volta l’Altopiano del Renon, poco distante da Bolzano, situato appena sopra il capoluogo altoatesino (raggiungibile in soli 12 minuti con la moderna funivia che parte da Bolzano…). Signori, che scoperta! Questo magnifico angolo di natura è un vero paradiso escursionistico, in grado di accontentare le esigenze di tutti. Food lovers inclusi. In un solo weekend ho scoperto i benefici di una seduta in una sauna avvolti dal profumo di pane in cottura e dell’apiterapia, ho visitato una fabbrica golosa che produce succhi di mela gourmet, ho fatto un corso di cucina con chef Florian Schweigkofler utilizzando ingredienti cresciuti quasi davanti alla porta di casa sua, ho girato per le vigne insieme al produttore di vino biologico Matthias Messner. E assaggiato piatti deliziosi, sia i più semplici taglieri che le preparazioni più ricercate, che rivisitano in chiave moderna alcuni classici della regione come i Ravioli di farro ripieni di brasato in burro all’erba cipollina.

Del resto il territorio di Bolzano e i suoi dintorni è noto per le specialità gastronomiche e i suoi gusti, straordinaria fusione di cultura alpina e mediterranea, frutto di secoli di tradizione e passione contadina.
Ho gustato speck, strudel, mele e formaggi deliziosi, certamente, ma ho anche ritrovato il mio amato St. Magdalener  (un vino rosso delizioso, molto “femminile”), il kaiserschmarren (la celebre frittata dolce sbriciolata, molto semplice, servita con una composta di mirtilli), i canederli allo speck. E ho scoperto diverse proposte culinarie che nascono dalla curiosità per la propria storia e dall’impegno per promuovere le virtù del territorio.

La posizione particolarmente soleggiata ha fatto sì che l’agricoltura, qui  nell’altipiano del Renon,sviluppasse prodotti tipici e di alta qualità. La mela è la grande protagonista: sul Renon spicca in particolare il succo prodotto dal “pioniere” Thomas Kohl, che coltiva mele da oltre vent’anni a 900 metri di altezza, in un luogo più fresco della conca di Bolzano. La sua specialità sono i succhi di mela monovarietali (ottenuti, appunto, con una sola varietà di mele di montagna) e cuvée di mele cui sono state abbinate bacche, altri frutti, verdure o aromi (come menta, fiori di sambuco, luppolo, quest’ultimo perfetto per la pizza, inutile dirlo…). Abbiamo fatto una degustazione completa dei succhi ed è stata un’esperienza davvero edificante: Jonagold, Rouge (il mio preferito, ideale come aperitivo o con antipasti di pesce), Rubinette, Pinova Elstar e Gravensteiner (strepitoso con i crostaecei). Un’alternativa interessante per chi, anche al ristorante, deve o vuole rinunciare agli alcolici. Il succo di mela di montagna si gusta rigorosamente con il calice a stelo lungo, come quello dello champagne.

Il corso di cucina con chef Florian Schweigkofler dell’albergo-ristorante Wiesenheim è stato davvero interessante. Abbiamo assistito lo chef nella preparazione degli Gnocchi di patate ripieni di ortica su ragù di champignon freschi e manzo del Renon, della Bistecca di salvia selvatica fritta su orzotto con speck e crema di fragole, della Panna cotta al fieno di montagna del Renon (un delizioso mix di erbe raccolte dalla mamma dello chef e poi cotte nel latte…) con gelato ai lamponi nel cesto di cioccolato.

Per arrivare al suo ristorante abbiamo preso il celebre Trenino del Renon da Soprabolzano a Collalbo, appunto, dove si trova il locale. Quando venne inaugurata, il 13 agosto 1907, la Ferrovia a scartamento ridotto del Renon era un autentico gioiello di tecnologia. Centodieci anni dopo, il Trenino del Renon è ancora in servizio (tutti i giorni, dalle 6 del mattino alle 23) nella spettacolare tratta che percorre l’altipiano da Maria Assunta (Soprabolzano) a Collalbo, con uno sviluppo di circa 6,8 km. L’ultimo del suo genere in tutto l’Alto Adige, è tuttora un’attrazione turistica notevole: merito del suo approccio “slow”, che regala una full immersion in un paesaggio dolomitico contrappuntato dal verde dei boschi e da antiche chiesette di montagna. E grazie ad alcuni convogli formati da carrozze d’epoca rivestite in legno, è possibile anche un tuffo nel passato: più precisamente agli anni della Belle Époque, quando si scappava dalla calura della conca per ritirarsi nelle eleganti case di villeggiatura in stile Liberty di Soprabolzano e dintorni.

La tradizione culinaria altoatesina è protagonista delle “corse gastronomiche serali” del Trenino, con inizio dalle ore 19 presso la stazione di Soprabolzano. La kermesse viene proposta nelle serate del 5 luglio, 19 luglio e 2 agosto su prenotazione.

Proprio a Soprabolzano ho visitato lo storico Parkhotel Holzner, che fa parte dei Familienhotels Alto Adige e Familyhotels Renon e si trova proprio accanto alla funivia che in pochi minuti raggiunge il centro di Bolzano e, appunto, alla fermata del Trenino del Renon. Ciò che rende unico il Parkhotel Holzner è il suo autentico stile Liberty, con gli arredi dei primi anni del ‘900 meravigliosamente restaurati, i dettagli color verde acquamarina, le linee dolci e sinuose.

Fondato nel 1908, il Parkhotel Holzner è un albergo a conduzione familiare giunto alla 4a generazione, che ha saputo rinnovarsi pur mantenendo intatta la parte architettonica della casa e il suo inconfondibile stile liberty. Una ricchezza storica e artistica da preservare. L’hotel è circondato da un magnifico parco con alberi secolari e mille fiori e sorge a 1200 m di altitudine, su una terrazza naturale che regala un panorama unico sulle montagne altoatesine: a sud-est le Dolomiti, le morbide colline e i vigneti della Bassa Atesina a sud, ad ovest le maestose vette del gruppo Ortles-Cevedale.

Il Renon è soprannominato “la Riviera delle Dolomiti” e, come accennavamo, ha una lunga storia di accoglienza turistica: già 1600 i nobili di Bolzano venivano qui per fuggire alla calura estiva della città. “Il Renon è divinamente bello e accogliente”: descriveva così, Sigmund Freud, l’Altopiano al suo amico Jung. Magnificamente accogliente è anche l’Hotel Weihrerhof, dove ho avuto il piacere di alloggiare: è un’oasi a tuttotondo, affacciata sul lago di Costalovara, balneabile. Tra arredi di legno e vedute meravigliose, offre una SeaSpa molto interessante. L’acqua del lago viene sfruttata insieme al pino cembro e al fieno per realizzare una linea di prodotti per la cura del corpo, BergSea, utilizzati nella spa.

Sul fronte del benessere, accennavo al particolare “Bagno al pane” che ho avuto l’occasione di provare all’hotel Tann di Collalbo, un magnifico resort a 1500 metri di altitudine, rifugio protetto e privilegiato nel cuore della natura. Qui fanno questo originale Bagno al pane in cui una stanza, piena di calore secco e salubre (40°) è arricchita da enzimi di pasta acida proveniente proprio dal forno del pane, che viene acceso la mattina presto per preparare il pane per gli ospiti dell’hotel. La paneterapia, unica in Italia, si faceva già nel Medioevo ed è consigliata in particolare a chi soffre di reumatismi.

L’Altipiano del Renon, in sintesi,  si propone come un’opzione ideale per una vacanza in famiglia (ma anche in coppia), per amanti della natura e delle tradizioni locali. Offre magnifici paesaggi, con una vista spettacolare sulle vette dolomitiche, dal Gruppo del Sella allo Sciliar, e tante opportunità di divertirsi in una full immersion nella natura. A tutti gli ospiti degli hotel della zona viene consegnata gratuitamente la RittenCard, che permette il libero utilizzo di tutti i mezzi di trasporto pubblici dell’Alto Adige, compreso il Trenino e la Funivia del Renon: top!

Per informazioni.

https://www.weihrerhof.com/it

https://www.suedtirol.info/it

https://www.ritten.com/?l=it

 

 

 

No Comments Yet

Comments are closed