Cake multicerali con provola napoletana

 

Vi capita di aprire il freezer…e di fare un viaggio nel tempo? A me sì. Complice un pezzetto di provola napoletana comprata a Vico Equense a giugno (congelata e riposta al fresco tra le cose “preziose”), sono ripiombata con la memoria alla Festa a Vico 2013, la bellissima iniziativa dello chef Gennaro Esposito, che da dieci anni organizza questa kermesse dedicata alle eccellenze enogastronomiche, agli chef e alle loro creazioni. Mi sono resa conto che dopo il reportage dell’edizione 2012 (qui) non vi abbiamo raccontato molto della festa di quest’anno. E visto che non capita certo tutti i giorni di avere a portata di “forchetta” gran parte del Gotha del mondo del food italiano…rimediamo. Il tema della Festa era “Tu vuò fa l’americano… ma sei made in Italy”, nel tentativo di sottolineare la ricerca di territorio e di identità nazionale della nuova cucina italiana. La prima sera, una sessantina di chef “emergenti” si è radunato nelle strade e nei negozi del paese per proporre street food da gran gourmet. La sera seguente, invece, l’appuntamento era sul lungomare per La notte bianca della Gastronomia, con top-chef del calibro di Bottura (il suo sous chef Yoji Tokuyoshi ha proposto il delizioso gnocco con spuma di mortadella, piatto che viene servito come entrée all’Osteria Francescana, che si prepara cuocendo in forno l’impasto dello “gnocco fritto”), Chicco Cerea (l’hamburger con la salamella grigliata al Marsala, con cetrioli bianchi di questo chef tristellato era di una bontà…totale: applauso allo chef, che con pazienza infinita ci ha raccontato il piatto e la sua storia di cibo “di strada” degli alpini…), Davide Scabin (e il suo vitello tonnato) e molti altri (tra cui una decina dei migliori pasticceri italiani… ricordiamo in particolare lo strepitoso Gelato alla melanzana di Simone Bonini da Firenze: melanzana cotta al forno emulsionata con pasta di sesamo, completata da cubetti di arancia candita…). L’ultima sera la splendida cornice del Bikini ha ospitato un’invasione di chef per la Serata delle Stelle: un’orgia di sapori e tendenze, tra un calice di rosé e un boccone “stellato”, un fish &chips (ci riferiamo allo squisito “cartoccio” creato da Matias Perdomo e Simon Press del Pont De Ferr, completato da 3 salsine “magiche”: grandi!) e un assaggio di pizza. Una gioia per il palato, per gli occhi ma anche per il nostro made in Italy: sì, è stata un’iniezione di fiducia aver potuto toccare con mano la bravura e l’eccellenza degli chef italiani, splendido biglietto da visita per il nostro Paese nel Mondo. Scusate se è poco…
Tornando alla mia provola napoletana…avevo voglia di un cake salato da “sfruttare” per il pranzo in ufficio. Girovagando per il web mi sono lasciata ispirare dalla bellissima preparazione di Laura dell’Antro dell’Alchimista, che ringrazio pubblicamente!

(simona)

Cake multicerali con provola napoletana
 
Ingredienti:

150 g di farina di Kamut Khorasan

50 g di farina istantanea Multicereali Melandri Gaudenzio
2 uova
2 cucchiai di yogurt greco
100 ml di latte
3 cucchiai di olio extra vergine di oliva
100 g di provola napoletana
50 g di salamino affumicato
1 manciata di olive nere
mezza bustina di lievito per torte salate
sale e pepe

In una ciotola sbattere le uova con sale e pepe, con l’aiuto delle fruste elettriche. Aggiungere lo yogurt, il latte, l’olio e mescolare ancora. Aggiungere la farina di kamut a cucchiaiate, mescolando a bassa velocità, e il lievito, setacciandolo. Incorporare anche la farina istantanea Multicereali e mescolare con un cucchiaio di legno. Aggiungere a questo punto il salame, le olive e la provola a pezzetti. Versare l’impasto in uno stampo in silicone (oppure in uno tradizionale ricoperto di carta forno) e infornare a 180° per circa 45 minuti (se la superficie si dovesse colorare troppo coprire il cake con un foglio di carta stagnola durante la cottura). Sfornare, lasciar intiepidire e servire. Ottimo accompagnato da un’insalata e da un formaggio fresco come fiordilatte o robiola.

P.s. Scorci di Vico: mare, la delizia al limone del ristorante O ‘Saracino, un tramonto…


 

15 Comments
  1. Qui aprite una porta aperta ragazze conosco quella provola e che cake meraviglioso deve essere con il profumo inconfondibile della nostra provola e che voglia di quei tramonti!! Bacioni, Imma

  2. si va beh ma le foto finali, sono un pugno allo stomaco per chi è qui come me a lavorare già avvolta nella nebbia!penso davvero una ottima esperienza.ottimo questo cake, decisamente una ottima idea

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