La Cantina Marco De Bartoli a Marsala

Oggi vi parliamo di una cantina siciliana legata (anche) a un “sapore dimenticato” che amiamo particolarmente: il Marsala. La cantina non può che essere quella la Cantina De Bartoli. Ma facciamo un passo indietro. La giornata è ventosa, grigia. Abbiamo da poco lasciato Erice, i suoi vicoli, le nuvole basse, il silenzio da gita fuori stagione. E già mancano i suoi dolci: le magnifiche Genovesi di Maria Grammatico, pastafrolle di crema fatte secondo la ricetta del Convento di Suore di clausura che sempre ad Erice ha ospitato la Grammatico nella sua infanzia. Poi l’apertura del Laboratorio di Pasticceria che ha reso famose le Genovesi Ericine in tutto il mondo (davvero!).

Raggiungiamo Marsala e poi da lì direzione Cantina De BartoliContrada Samperi dove si trova il Baglio (fattoria fortificata, struttura architettonica dei feudi siciliani), proprietà della famiglia De Bartoli. È da qui che tutto è incominciato.

La visita alla Cantina è guidata da Giuseppina De Bartoli, che racconta con passione e orgoglio i vini, il territorio, l’instancabile lavoro del padre, la sua eredità. Marco De Bartoli ha “lavorato strenuamente a favore della terra”. Lo ha scritto Luigi Veronelli, suo amico sincero.

A pochi minuti dall’ingresso in cantina, ci viene presentato lui, il Vecchio Samperi. Che è un vino perpetuo, un vino cioè che viene rinnovato, grazie a un antico sistema di travasi (Soleras) per cui il vino nuovo ogni anno viene mischiato al vecchio. Le botti antiche sono parzialmente colme, il vino vecchio accoglie il nuovo creando un blend unico, dove l’ossidato si unisce al verde, alla menta e all’eucalipto.

Ecco cos’ è quello che De Bartoli ha definito il Vino di Marsala, di cui nel Baglio ha trovato botti senza tempo all’inizio della sua storia di vignaiolo. Alcune bottiglie di Vecchio Samperi non hanno un’età precisa, e non hanno neanche prezzo. Le guardi, e senza essere visto, le sfiori. Il brivido arriva anche prima della degustazione. E quando lo assaggi, per noi bottiglia invecchiata in botti di rovere per 20 anni, ti suggeriscono carni brasate e formaggi… ma anche bottarga e ostriche, in fondo la bacca è gialla , si tratta di Grillo al 100%!

A seguire, l’incontro è con il Marsala, il vino fortificato che alla fine del ‘700 viene “inventato” da John Woddhouse, commerciante inglese che intuisce come il vino perpetuo opportunamente protetto (fortificato con l’aggiunta di alcool) possa sopportare viaggi fino al di là della Manica. In Inghilterra è subito un successo. E quindi inizia la tormentata storia di un vino liquoroso che per troppo tempo, nonostante i tentativi fatti attraverso l’istituzione di disciplinari DOC e DOCG, è stato maltrattato da produttori senza scrupoli. Marco De Bartoli ha fatto del rispetto e quindi del recupero del Marsala la sua cifra. Non è un caso che Veronelli chiamasse De Bartoli proprio con il soprannome… “Marsala”… più di così davvero non si può!

Si tratta sempre di Grillo in purezza a cui viene aggiunta una “mistella” (mix di mosto e acquavite) dello stesso vino per fortificare. Poi affinamento in botti di rovere, da un minimo di 5 anni fino ad oltre 27. Il Marsala Superiore Riserva 10 anni riempie il palato con vaniglia, miele, noci e datteri… e molto altro da raccontare. Molto affascinante.

Sin qui la storia, la tradizione. Ma Grillo per i De Bartoli vuol dire anche sperimentare, innovare…ed ecco arrivare Integer: mi piace subito la definizione che ne viene data. Ovvero, Integrale nel Vitigno e nel Territorio. E quindi vitigno autoctono che ha trovato il suo clima ideale in questa parte della Sicilia e non da poco, da millenni. La “mano” dell’uomo è ridotta al minimo. E ovviamente nessun diserbante, solo un po’ di rame e zolfo, se serve. Fermentazione spontanea, con lieviti indigeni e in Anfore di terracotta, affinamento per 10 mesi in fusti di rovere. Il vino non viene né filtrato né refrigerato! Insomma, un vino che raggiunge la sua maturità in modo assolutamente naturale. Un vino così va provato. Non vengono dati consigli per abbinare Integer al cibo. La libertà è massima … quando si ha il tutto (l’intero) si può fare quello che si vuole! Albicocca, dattero, frutta secca e naturalmente note minerali arrivano potenti!

Da De Bartoli il Grillo è quindi raccontato e vinificato in diverse declinazioni… ma le sorprese non sono finite… Eccoci arrivati, alla prova della bollicina con Terza Via 2014, ancora Grillo 100% da vigna di 30 anni. Si parte dal vino di base, si applica il tiraggio tramite mosto di vino dell’annata successiva (2015), ecco quindi gli zuccheri (tutti naturali!) necessari alla presa di spuma, alla formazione delle adorate bollicine. E poi in bottiglia a fermentare nuovamente.

Con Terza Via Sicilia e Francia si incontrano, e il risultato è un Blanc de Blanc pas dosè extra brut millesimato entusiasmante. Si sente la crosta di pane, il limone e la mandorla tutto in perfetto equilibrio. E poi finezza di bolla e sapidità per un vino a tutto pasto. All’entusiasmo si unisce anche un po’ di “orgoglio” nel condividere con Giuseppina De Bartoli che Terza Via è già da un po’ nella nostra personalissima lista delle “bolle preferite” grazie ai suggerimenti di Andrea dell’Enoteca La Cieca di Milano.

La nostra escursione fra le bacche del Grillo, bacche “gialloverdo” ma che diventano bellissime, arancio e rosa a Settembre è finita, ma lasciamo il baglio con una certezza: andremo a Pantelleria nella Cantina De Bartoli in Contrada Bukkuram (che deriva dall’arabo e significa “padre della vigna”) a “conoscere di persona” anche lo Zibibbo… Non vediamo l’ora! (Federico Ferri)

Cantina Marco De Bartoli

Contrada Fornara Samperi 292

91025 Marsala (TP)

tel. 0923 962093

info@marcodebartoli.com

 

Photo Credits:

Foto di apertura e delle vigne: © Marco Belli

Foto bottiglie: © Nicasio Ciaccio

No Comments Yet

Comments are closed