I mondeghili di casa

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Nel nostro libro “A Milano si mangia bene” gli abbiamo dedicato un capitolo. Doveroso. Sì perché il pranzo della domenica è una delle cose più belle che esistano: in famiglia, con gli amici, con il fidanzato o con i bambini, con la nonna e le zie, non passerà mai e poi mai di moda. Del resto, esiste qualcosa di più rassicurante e allettante di un bel pranzo in famiglia o con gli amici, in una classica domenica milanese? Anche al ristorante ci si può rilassare tutti insieme davanti a menu molto tradizionali o più creativi, che interpretano il pranzo della domenica in chiave moderna ma senza perdere quel calore e quel buon sapore di casa che lo rendono unico. Chi non ricorda i profumi che uscivano dalla cucina la domenica mattina? Inconfondibili, rincuoranti, senza tempo. In altre parole: intramontabili. E allora, perché non provare a rievocarli a casa propria, costruendo un pranzo della domenica con uno dei più tipici sapori di Milano? I Mondeghili. Che non sono mai stati sotto le luci dei riflettori come nell’ultimo periodo… Un po’ a sorpresa, le tipiche polpettine milanesi si sono ritrovate a occupare un posto di primo piano non solo nelle trattorie più legate alla cucina milanese ma anche nei menu dei ristoranti gourmand. Proposti come piccolo amouse bouche meneghino o come classico piatto della tradizione, stanno vivendo una seconda “giovinezza” per merito di un nuovo trend nella cultura gastronomica del nostro Paese, che mira a promuovere una cucina senza sprechi. Del resto, per le massaie milanesi di qualche anno fa i mondeghili rappresentavano il classico “piatto del recupero”, per utilizzare gli avanzi di bollito, arrosto o stufato, a cui aggiungevano salsiccia e mortadella per dare più sapore. Nel 2008 ai mondeghili è stato concesso il riconoscimento di Denominazione Comunale (De.Co.), per sottolineare quanto questo piatto appartenga a Milano e alla sua collettività. A proposito: è stata la dominazione spagnola a lasciare in eredità i mondeghili al capoluogo lombardo. In spagnolo, infatti, le polpette sono chiamate albóndiga (dal termine arabo al-bunduc): dopo qualche passaggio e varie “storpiature” verbali (avete presente il gioco del telefono senza fili?) si è curiosamente arrivati all’attuale mondeghili… Ed ecco la nostra ricetta, con la quale partecipiamo al contest “Il Grande Pranzo della Domenica Italiana”, organizzato da “Women for Italy. Nutrire il futuro”, progetto culturale indipendente che vuole contribuire alla formazione di una coscienza alimentare responsabile. La prima iniziativa prevede appunto questo un contest online, a cui tutti possono partecipare inviando una ricetta (entro il 31 maggio tramite http://www.womenforitaly.com/it/). La giuria (stellare) del contest è tutta al femminile (tra le altre, Cristina Bowerman, Marzia Buzzanca, Stefania Moroni, Viviana Varese). ‪

#‎amilanosimangiabene‬ ‪#‎WomenForItaly‬

I mondeghili di casa

Ingredienti (per 4 persone):

400 di polpa di vitello (o avanzi di arrosto o di carne lessata)
100 g di mortadella (con i pistacchi o di fegato)
100 g di luganega (o di salsiccia fresca)
2-3 fette di pancarré (o 1 panino raffermo)
latte
1 cucchiaio di prezzemolo tritato
1 uovo
2 cucchiai di grana grattugiato
noce moscata
pangrattato integrale
burro
olio extravergine di oliva
sale, pepe

Ammollate il pancarré (o il panino spezzettato) con qualche cucchiaio di latte e strizzatelo.
Tritate in un mixer la carne, la mortadella e la luganega. Unitevi il pane ammollato, il prezzemolo, l’uovo e il grana. Mescolate con cura, regolate di sale e insaporite con un po’ di pepe e una grattata di noce moscata.
Ricavate dall’impasto delle polpettine, appiattitele leggermente, passatele nel pangrattato e friggetele da entrambi i lati in una padella antiaderente con olio e un po’ di burro, oppure, come vuole la tradizione, solo nel burro, ma chiarificato: si prepara mettendo un panetto di burro in un recipiente per il bagnomaria e facendolo cuocere finché l’acqua del burro non sarà evaporata; si ottiene così un “burro” chiaro e fluido, in grado di sopportare l’alta temperatura raggiunta dalla frittura. Servite i mondeghili ben caldi.

 

#amilanosimangiabene

1 Comment
  1. Ho avuto modo di provarli proprio in una delle ultime salite a Milano e ne avrei mangiati a bizzeffe 🙂
    Non sapevo delle denominazione comunale.

    Fabio

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