Che gusto, in Val Gardena!

Cronaca di un weekend goloso in Val Gardena, tra malghe, Odle, canederli. Un bellissimo mix di paesaggi mozzafiato, interessanti scoperte e chicche per foodies (of course…). Le Dolomiti gardenesi, forse è superfluo da dire, sono una delle aree alpine più suggestive e apprezzate. Prendere una funivia il sabato mattina,un sabato qualunque, trasporta in un mondo “a parte”, dove l’unica protagonista è la bellezza assoluta del paesaggio. Se poi la giornata è soleggiata e tersa (e noi abbiamo avuto questa fortuna…) si ha la possibilità di assistere a uno spettacolo nello spettacolo. Dall’Hotel Arnaria di Ortisei, dove abbiamo alloggiato, ci siamo spostati a Santa Cristina e siamo partiti in ovovia per il Seceda, dove abbiamo fatto un’escursione “culinaria” sull’alpe di Mastlè, degustando diversi prodotti in varie baite. Nella Malga del Formaggio Lech Sant, un posto delizioso, si ha la possibilità di provare ottimi formaggi preparati dai due fratelli Daniel e Oscar, proprietari della malga (notevoli quelli con le erbe e al peperoncino): qui ho avuto la fortuna di assaggiare anche il latte di capra “vero”, non pastorizzato, di una bontà commovente (non è salato, sa proprio di latte-latte: squisito). 
La nostra passeggiata nel verde e nel blu del Parco Naturale Puez-Odle è proseguita fino al rifugio Troier, sul Seceda (2250 m): oltre alla vista strepitosa sulle Dolomiti e sul Sassolungo, in particolare, segnaliamo dei notevoli canederli agli spinaci e un’ottima bevanda dissetante a base di acqua minerale e sciroppo di sambuco. 
La “chicca” gourmand della giornata è stata però la pausa-dessert alla baita Pieralongia (ovvero pietra lunga, per via di un enorme masso che si staglia nel prato sottostante). Qui a farla da padrone è lo yogurt (fatto in casa, ovviamente), protagonista assoluto anche dei dolci: davanti a una fetta di torta di grano saraceno e mirtilli rossi letteralmente sommersa di una coltre di candido yogurt… è scattato l’applauso! 
Una volta tornati in paese, a Ortisei, abbiamo cenato nel tradizionale Ristorante Tubladel, i cui piatti prendono ispirazione da ricette antiche (come i medaglioni di maiale in crosta di pane ed erbe con porcini, per esempio). La domenica è stata la volta di una bellissima passeggiata sotto le Odle: abbiamo preso la Funicolare Resciesa e ci siamo diretti verso il Rifugio Rasciesa e da qui verso la cappella di Santa Croce (proprio di recente restaurata), fino alla croce, dove si gode una vista mozzafiato su tutta la valle, a 360°: uno spettacolo unico. Durante le due giornate gardenesi siamo stati accompagnati da Diego Deiana, guida escursionistica, ma soprattutto superesperto in erbe selvatiche, piante medicinali e rimedi naturali: è un piacere sentirlo parlare di pino mugo e pino cembro, ginepro e camomilla, arnica e calendula. L’abbiamo ovviamente bombardato di domande sull’utilizzo delle erbe e dei fiori in cucina: ci ha raccontato, ad esempio, che un piatto tradizionale della Val Gardena, i crafuncis, ravioli preparati con farina di grano saraceno, sono tradizionalmente ripieni di spinacio selvatico (l’erba del “buon Enrico”, per la precisione). E che i fiori di sambuco, ultimamente gettonatissimi dagli chef, possono essere utili contro la febbre, il raffreddore e la tosse. Lo sapevate? 

7 Comments
  1. Altro posto da aggiungere alla lista dei luoghi da visitare!!Purtroppo non ci sono mai stata, i miei hanno sempre privilegiato le vacanze al mare e la montagna la conosco poco, soprattutto le dolominiti!Peccato, perchè devono essere dei posti meravigliosi (senza contare che ci si deve mangiar molto bene a giudicare dalle foto!!!)

  2. Io adoooooro le Dolomiti! Adoro tutto delle dolomiti, le montagne, i laghi, le persone, il CIBOOOO, quei canederli !!!!! quella tortaaaa!!!!
    Sto sbavando sul pc…
    Un abbraccio e a presto
    Paola

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