Risotto con cavolfiore ai chiodi di garofano

Da bambina, lo odiavo. Letteralmente. Con il tempo abbiamo imparato a rispettarci a vicenda e oggi… è uno dei miei ortaggi preferiti. È lui, il l’odiato/amato cavolfiore. Che buono! Un vero e proprio comfort food. Comunque: può piacere o meno ma fa benissimo. Appartiene alla famiglia delle crucifere, è poco calorico, ricco di vitamina C, di potassio, ha effetto diuretico e proprietà antitumorali. Sono sempre alla ricerca di modi un po’ diversi per metterlo in tavola. L’altra sera, per esempio, un bellissimo cavolfiore biologico è finito in un risotto reso particolare dal profumo e dall’aroma pungente e pepato dei chiodi di garofano (googleando ho scoperto che sono un potente antiossidante: non si finisce mai di imparare…). Nota: ho servito questo riso con un vino interessante, il Patientia (Lazio Rosso IGP) di CantinAmena, una casa vinicola laziale nata agli inizi del secolo scorso ma di recente rinnovata da una nuova proprietà che ha dato vita proprio a questo vino, dal colore rosso granato, con piacevoli note di cacao e di liquirizia. Patientia è un vino composto per metà da uve Cabernet Sauvignon e per metà da uve Merlot raccolte manualmente e coltivate in modo biologico, senza diserbanti o pesticidi chimici. Abbinamento insolito ma a mio avviso equilibrato, che mi ha ricordato un contorno provato di recente a casa di amici: il cavolfiore stufato al vino rosso.
Simona



Risotto con cavolfiore ai chiodi di garofano


Ingredienti per 4 persone:


320 g di riso Carnaroli
1 cavolfiore bio
1 cucchiaio di concentrato di pomodoro
1 bicchiere scarso di vino bianco
burro
grana padano
chiodi di garofano in polvere
sale


Lessare il cavolfiore in acqua leggermente salata. Quando è pronto scolarlo, tenendo da parte l’acqua di cottura (da usare per preparare il risotto).  Frullare il cavolfiore con poca acqua di cottura, fino a ridurlo in crema. In una casseruola far sciogliere un piccolo pezzetto di burro e far tostare il riso, sfumare con il vino bianco, farlo evaporare e bagnare poco alla volta con il brodo. A metà cottura aggiungere il cavolfiore frullato e mescolare bene. Quando il riso è pronto aggiungere il concentrato di pomodoro. Mescolando bene. Togliere dal fuoco e mantecare con poco burro e un po’ di grana padano, aggiungere i chiodi di garofano in polvere e un pizzico di sale. Servire.
10 Comments
  1. A me per fortuna è sempre piaciuto, ma capisco coloro a cui non piace che semmai già si fermano di fronte alla cottura che sprigiona odori non proprio piacevoli. Però al gusto poi è tuta un’altra cosa e soprattutto fa bene e per questo mi piace anche quest’uso nel risotto. Un’idea in più per mangiarlo in maniera diversa.

    Fabio

  2. ma non lo amo particolarmente ma anche io lo rispetto e in certe maniere decisamente mi piace.poverino ortaggio scomodo eppure lo trovo bellissimo.ottima proposta da provare

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