E comprare: sì, comprare. Perché è impossibile lasciare il Salone senza avere sacchetti e sacchettini tra le mani: crema di mandorle di Noto brustolite del Caffè Sicilia, sedano rosso di Orbassano, acqua di fiori di arancio amaro, strepitosa birra artigianale, farina di amaranto, pane integrale valdostano, robiola di Roccaverano e un elenco lunghissimo di altre cose, che non vediamo l’ora di usare in cucina e di cui vi parleremo prossimamente.
Sì perché il bello di questa esperienza torinese è proprio questo: potersi portare a casa il lavoro di produttori seri e pazienti (come Martin) che spendono tempo a raccontarti che il Graukase della Valle Aurina, antichissimo e nato per recuperare il latte vaccino che veniva completamente scremato per produrre il burro, è stato preparato in questa malga (proprio questa), che le forme sono tutte diverse perché tutte prodotte in malghe diverse, che ciascuna forma porta la firma di una persona (quella persona).
Tornando dal Salone del Gusto (quest’anno in edizione congiunta con Terra Madre) abbiamo ancora più forte dentro di noi la consapevolezza che scegliere alimenti di qualità dovrebbe essere un gesto spontaneo e naturale, quotidiano, senza però essere costretti a spendere cifre folli. Un’utopia? Forse no. Acquistare frutta e verdura di stagione (il più possibile a chilometri zero…), per esempio, è già un primo, piccolo passo. Torniamo al “nostro” Salone: grazie allo splendido progetto di Gente del Fud e Pasta Garofalo (che non finiremo mai di ringraziare per la splendida opportunità che ci hanno regalato) anche noi “carambole” abbiamo partecipato attivamente al Salone.
Con il prezioso supporto dello chef Guido Corvetti, abbiamo infatti preparato i nostri “Vermicelli con pere, Pannerone e briciole allo speck”, utilizzando il Pannerone di Lodi, un formaggio tipicamente lodigiano prodotto dal Caseificio Carena di Caselle Lurani (Lo), che si distingue per non essere sottoposto a nessun trattamento di salatura. Il sapore del formaggio è dolce al primo assaggio ma con una punta di amarognolo che arriva sul finale: un prodotto particolare, per palati raffinati e desiderosi di (ri)scoprire sapori vagamente retrò. Ecco la ricetta!






wow che esperienza unica deve essere! e che primo gustoso!
buono, buonissimo primo piatto in un post che evoca ricordi….e guardando le vostre foto rido perche’avete immortalato il sedano rosso di orbassano e io oggi che ritorno da Torino sono orgogliosamente in possesso di un enorme mazzo di sedano rosso di orbassano che e’tanto bello ma che dopo la foto dovra’trovare collocazioen in qualche piatto!
putroppo non sono potuta andare al salone del gusto e mi è dispiaciuto molto!! immagino tutti prodotti magnifici che avrei potuto compare e cucinare con cibi di qualità fa davvero la differenza e da anche molta soddisfazione, come anche usare prodotti di stagione, io evito di usare frutta e verdura non di stagione sia perchè va contro natura sia perchè trovo che non siano molto buoni!! invece molto buoni direi che sono questi vermicelli, il dolce della pera viene equilibrato dal saporito speck, poi la nota croccante io l’adoro!!!!
Wow che bella esperienza! Immagino che anche io mi sarei persa nel comprare di tutto di più e poi penso al piacere di preparare un piatto in quella location, una grande soddisfazione! Complimenti e un bacio paola
Di sicuro gli occhi erano pieni di meraviglia per tutto quello che c`era da vedere ed i profumi meravigliosi cose che ritrovo anche nel vostro gustosissimo piatto!! Baci,Imma
la prox volta giuro che mi accampo fuori lo stand Garofalo e partecipo a TUTTE le degustazioni in programma…mi sono persa delle cose incredibili…questa mi sembra una di quelle 🙁
che bel reportage sono certo che è stato un appuntamento molto ma molto bello
Purtroppo per questioni di lavoro non sono riuscita a venire al salone con Garofalo…. ma la cosa che mi dispiace di più è non aver avuto, in questo modo, l’opportunità di conoscere voi e tutte le nostre e i nostri colleghi di blog! 🙂
un bacio forte forte
Pippi
Vi ho perso anche questa volta. Che rabbia. Quando arrivavate, io partivo. Se ci penso mi viene il magone. Come mi viene comunque guardando queste meravigliose immagini. Che esperienza fantastica. GDF ci ha fatto sentire una famiglia!
Vi abbraccio virtuosamente comunque.
A presto, Pat